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21/04/2020
Consob vieta le vendite allo scoperto su tutto il listino Borsa

Consob blocca le vendite allo scoperto per tre mesi sulle azioni indicate nell''''allegato 1 alla Delibera Consob n. 21303 del 17 marzo 2020 Informiamo i gentili Clienti che la Consob ha disposto il divieto di assumere o incrementare posizioni nette corte (vendite allo scoperto e altre operazioni speculative ribassiste, anche effettuate tramite derivati o altri strumenti finanziari, compresi ad esempio ETF, Covered Warrant, Certificates), ovunque effettuate, incluse le posizioni assunte in ambito infragiornaliero, in relazione alle azioni indicate nell''''allegato 1 alla Delibera Consob n. 21303 del 17 marzo 2020.

Tale divieto avrà validità fino al 18 giugno 2020, salvo revoche. Per maggiori informazioni vi invitiamo a prendere visione del contenuto della Delibera Consob nonché delle relative FAQ all’indirizzo web https://emergenzacovid19.gruppoiccrea.it, sezione “Decreto Cura Italia e altre iniziative” che forniscono chiarimenti in merito alle operazioni vietate, ai doveri degli investitori, alle sanzioni e di attenervi a quanto in esso previsto.

Le FAQ possono essere aggiornate ed integrate in  ogni momento, pertanto si invita a consultare l’ultima versione disponibile sul sito internet della Consob al seguente link: http://www.consob.it/web/area-pubblica/pnc.

La decisione di applicare misure restrittive sull''''intero listino è stata adottata con l''''obiettivo di salvaguardare l''''integrità del mercato, anche alla luce delle misure eccezionali sulle vendite allo scoperto adottate nei giorni scorsi dall''''ESMA e dalle autorità di vigilanza di Austria, Spagna, Francia, Belgio e Grecia. Pertanto, desideriamo evidenziare la Sua esclusiva responsabilità in merito a ogni comportamento e disposizione non adempiente alle indicazioni di cui sopra.

Ai sensi dell''''articolo 193-ter del Testo Unico della Finanza, chiunque violi le misure adottate dall’autorità competente ai sensi dell’articolo 20 del Regolamento n. 236/2012 è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria da 25.000 a 2.500.000 euro.